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Dr Andrea Cionci has requested that I be the first to publish his open letter to Bishop Strickland. The first section is the English translation, and the second is the original Italian.
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Public letter from journalist Andrea Cionci to Bishop Strickland
Most Reverend Excellency,
I am writing to you from Rome: for several months I have been trying to send you directly the results of my bestselling investigation "The Ratzinger Code," but I cannot be completely sure that they have reached you.
I am an Italian art historian and journalist, Cavaliere al Merito della Repubblica for cultural commitment. I can say that I am the person who has most in the world investigated the issue of the resignation of Pope Benedict XVI: three years of continuous work, 700 articles in national newspapers, 450 podcasts, a volume sold in 19,000 copies, translated into 5 languages and presented 75 times at the invitation of the faithful in Italy.
My inquiry was sent in July to the Vatican Secretariat of State and, on November 20, Card. Parolin replied to me personally, thanking me and stating that he had taken note of it. (An undue political gesture of enormous significance).
I also promoted a petition that in two weeks collected 11,500 signatures and was sent to the Secretariat of State. https://www.petitions.net/recognition_of_the_impeded_see_of_benedict_xvi_and_convocation_of_the_conclave#form
All this, to tell you that this is extremely serious and well-documented material: perhaps for this very reason it is being surgically excluded from public debate, unfortunately even and especially in the United States, by ostensibly traditionalist forces that instead care about maintaining the status quo. All this will produce the continuation of Bergoglio's antipapal line of succession and the end of the true Church of Christ.
The issue, in a nutshell, is very simple: Pope Benedict XVI was forced out of the way by globalist strong powers with ties to international freemasonry. However, he applied a perfect anti-usurpation plan ready since 1983, with very deep theological and eschatological implications.
He pronounced a brilliantly written Declaratio that "led into temptation," that is, tested, his enemies in the St. Gallen Mafia, to whom it seemed like an abdication. Instead it was anything but: it was a prophecy, similar to when Christ said, "Some of you will betray me." Benedict XVI freely offered himself to his own impeded See and in so doing made anti-Pope Bergoglio since his illicit election, the result of a conclave convened with the pope not dead and not abdicating, but impeded.
The correct translation of the Declaratio from Latin was signed by three distinguished Latinists, including one from the University of Turin. Benedict XVI himself used the moral theological concept of "broad mental restriction" to make clear to us, in barely veiled but absolutely logical language, the fact that he has always remained the only pope.
According to the apostolic constitution Universi Dominici Gregis, specially prepared by Card. Ratzinger in 1996, Bergoglio is not the pope and has no rights.
So the sanctions imposed on her are completely null and void, just as null and void as Francis is pope.
It has nothing to do with Bergoglio's heresies, nor any irregularities in a (abusive) conclave like the one in 2013, nor can the theory of a vice of consensus yield anything useful.
The canonical road is paved: Bergoglio is not the pope because Benedict never abdicated. The cardinals of pre-2013 appointment must simply declare that the pope is dead and a conclave must be convened. Bergoglio should be punished under canon 1375, which sanctions usurpation of an ecclesiastical office.
I ask you to examine very carefully the three very short documentaries that I give you below. "Dies Irae" illustrates the canonical issue. "Intelligenti pauca" explains the messages in broad mental restriction that Pope Benedict sent. "Redde rationem" explains how to get out of the current antipapacy.
Dies irae
Intelligenti pauca
Redde rationem
For added precaution, I will also send you this material through the Secretariat of State. Such a reality must take hold in public opinion, because without the weight of a critical mass, the real cardinals are unlikely to move. You could play a crucial role in this regard, given the (well-deserved) following you have.
Hoping to make available to you the enormous work produced so far with the help of university professors, Latinists, magistrates, jurists, and church historians, I greet you with deference.
Dr. Andrea Cionci
codiceratzinger@libero.it
Rome
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Lettera pubblica del giornalista Andrea Cionci a Mons. Strickland
Eccellenza reverendissima,
Le scrivo da Roma: da diversi mesi ho cercato di farle pervenire direttamente i risultati della mia inchiesta bestseller “Codice Ratzinger”, ma non posso essere completamente sicuro che Le siano pervenuti.
Sono uno storico dell’arte e giornalista italiano, Cavaliere al Merito della Repubblica per impegno culturale. Posso dire di essere la persona che più al mondo ha indagato la questione delle dimissioni di papa Benedetto XVI: tre anni di lavoro continuativo, 700 articoli su testate nazionali, 450 podcast, un volume (“Codice Ratzinger”) venduto in 19.000 copie, tradotto in 5 lingue e presentato per 75 volte su invito dei fedeli in Italia.
La mia inchiesta è stata inviata in luglio alla Segreteria di Stato vaticana e, il 20 novembre scorso, il card. Parolin mi ha risposto personalmente, ringraziandomi e dichiarando di averne preso conoscenza. (Un gesto politico non dovuto e dall’enorme significato).
Ho anche promosso una petizione che in due settimane ha raccolto 11.500 firme ed è stata inviata alla Segreteria di Stato.
Tutto ciò, per dirle che si tratta di un materiale estremamente serio e documentato: forse proprio per questo motivo viene chirurgicamente escluso dal pubblico dibattito, purtroppo anche e soprattutto negli Stati Uniti, da forze apparentemente tradizionaliste che hanno invece a cuore il mantenimento dello status quo. Tutto ciò produrrà la prosecuzione della linea successoria antipapale di Bergoglio e la fine della vera Chiesa di Cristo.
La questione, in sintesi, è semplicissima: papa Benedetto XVI è stato costretto a togliersi di mezzo da poteri forti globalisti e legati alla massoneria internazionale. Tuttavia, egli ha applicato un perfetto piano antiusurpazione pronto dal 1983, dai profondissimi risvolti teologici ed escatologici.
Ha pronunciato una Declaratio, genialmente scritta, che ha “indotto in tentazione”, cioè messo alla prova, i suoi nemici della Mafia di San Gallo, ai quali è sembrata un’abdicazione. Invece era tutt’altro: era una profezia, simile a quando Cristo disse: “Qualcuno di voi mi tradirà”. Benedetto XVI si è offerto liberamente alla propria sede impedita e in tal modo ha reso antipapa Bergoglio fin dalla sua illecita elezione, frutto di un conclave convocato a papa non morto e non abdicatario, ma impedito.
La corretta traduzione della Declaratio dal latino è stata sottoscritta da tre latinisti di chiara fama, di cui uno dell’Università di Torino. Lo stesso Benedetto XVI ha utilizzato il concetto teologico morale della “restrizione mentale larga” per farci capire, con un linguaggio appena velato, ma assolutamente logico, il fatto che egli è sempre rimasto l’unico papa.
A norma della costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, preparata appositamente dal card. Ratzinger nel 1996, Bergoglio non è il papa e non ha alcun diritto.
Quindi le sanzioni che Le sono state comminate sono del tutto nulle e invalide, come nullo è Francesco come papa.
Non c’entrano le eresie di Bergoglio, né eventuali irregolarità in un conclave (abusivo) come quello del 2013, né tantomeno la teoria del vizio di consenso può sortire nulla di utile.
La strada canonica è spianata, basta dire la verità: Bergoglio non è il papa perché Benedetto non ha mai abdicato. I cardinali di nomina pre 2013 devono semplicemente dichiarare che il papa è morto e bisogna convocare il conclave. Bergoglio dovrà essere punito a norma del canone 1375 che sanzione l’usurpazione di un ufficio ecclesiastico.
Le chiedo di esaminare con estrema attenzione i tre brevissimi documentari che Le riporto di seguito. “Dies Irae” illustra la questione canonica. “Intelligenti pauca” spiega i messaggi in restrizione mentale larga che ha inviato papa benedetto. “Redde rationem” spiega come uscire dall’antipapato in corso.
Per maggiore precauzione, Le invierò anche tramite Segreteria di Stato questo materiale. E’ fondamentale che tale realtà prenda piede nell’opinione pubblica, perché senza il peso di una massa critica, difficilmente i veri cardinali si muoveranno. Lei potrebbe svolgere un ruolo assolutamente fondamentale in questo senso, considerato il (meritato) seguito che ha.
Sperando di poter mettere a Sua disposizione l’enorme lavoro fin qui prodotto grazie all’ausilio di professori universitari, latinisti, magistrati, giuristi, storici della Chiesa, La saluto con deferenza.
Dott. Andrea Cionci
codiceratzinger@libero.it
Roma
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